Giorgio Valentinuzzi
Biografia narrata
Visioni in corso d’opera
Ci sono artisti che vivono un’epoca. E ce ne sono altri che l'attraversano, la scompongono e l'osservano da fuori. Giorgio Valentinuzzi è uno di questi. Nato a Udine nel 1949, s'è lasciato attraversare da tutti i linguaggi della seconda metà del Novecento e oltre, rifiutando ogni catalogazione. Pittore, autore, serigrafo, musico, grafico, sperimentatore e narratore, ha sempre seguito un filo invisibile ma ostinato: la libertà del gesto e del pensiero.
Questa raccolta non è un semplice curriculum né una cronologia sterile.
È un archivio vivo, una mappa mobile di intuizioni, un atlante di metamorfosi.
Ogni sezione è un ingresso. Ogni pagina un’assonanza. Si può iniziare da dove si vuole.
L’importante è non smettere di ascoltare. Né di guardare.
Le Stanze di Giorgio
Pittura (Archivio)
Luce e materia che si inseguono sulla superficie, come vibrazioni armoniche. Quadri come partiture, come territori interiori.
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Segni impressi, gesti ripetuti e irripetibili.
Ogni stampa è una traccia, ogni traccia una storia.
Dalla carta all’anima, passando per il gesto serigrafico, un archivio vivo di forme, pensieri e mani inchiostrate.
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Musica, suoni e Produzioni Làgabo
I suoni possono lasciare tracce. Tra psych-rock, poesia e fuga sonora, Làgabo è una discografia anomala.
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Fumetti e illustrazione
Segni rapidi, parole che mordono e che raccontano l’assurdo, sulle pagine stampate, l’immaginario si muove libero.
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Installazioni e progetti multimediali
Macchine, ambienti, costruzioni poetiche. Oggetti da attraversare, suoni da abitare, esperienze da decifrare.
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Libri, scritti e racconti
Scritture brevi, romanzi-mondo, pagine che non cercano effetto ma verità.
Il tempo si disfa, la memoria resta, la voce è sempre in prima linea.
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Marchi, invenzioni e provocazioni visive
Alfabeti alternativi, icone fuori asse, segni funzionali e poetici. Quando anche il logo può diventare una piccola rivoluzione.
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Eventi, mostre, tracce pubbliche
Incontri, retrospettive, spazi urbani attraversati da gesti artistici. Una geografia di presenze che si è fatta segno.
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Contaminazioni, incontri, collaborazioni
Munari, ma non solo. Tecnici, poeti, musicisti, grafici, amici. Ogni incontro è stato un nodo di senso, piega felice nel tempo.
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Archivio critico e biobliografia
Scritti, recensioni, pubblicazioni.Tracce lasciate dagli altri nel suo cammino, e quelle che lui ha scelto di rendere pubbliche.
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In un mondo che cerca definizioni, questa pagina non ne dà. Offre percorsi, passaggi, derive. È uno spazio per fermarsi, esplorare e riconoscere.
Ogni link è un invito. Ogni sezione è una stanza.
E in ognuna c’è una voce che ti aspetta, magari in silenzio, magari con un urlo lieve.
Chi entra qui non cerca l’arte. Cerca una forma di libertà.
E se resta, è perché ha trovato qualcosa che somiglia a sé.